Volibris - 30cpr Riv 10mg

Dettagli:
Nome:Volibris - 30cpr Riv 10mg
Codice Ministeriale:038528042
Principio attivo:Ambrisentan
Codice ATC:C02KX02
Fascia:A
Prezzo:3979.3
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Glaxosmithkline Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:24 mesi

Denominazione

VOLIBRIS 10 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Volibris - 30cpr Riv 10mg

Categoria farmacoterapeutica

Altri antiipertensivi.

Principi attivi

Ambrisentan 10 mg.

Eccipienti

Interno della compressa: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, croscarmellosa sodica, magnesio stearato. Film di rivestimento: alcol polivinilico (parzialmente idrolizzato), talco (E553b), titanio diossido (E171), macrogol/PEG 3350, lecitina di soia (E322), lacca alluminio rosso allura AC (E129).

Indicazioni

Trattamento dei pazienti con ipertensione polmonare arteriosa (Pulmonary Arterial Hypertension , PAH) classificata in base alla classificazione funzionale dell'OMS in classe II e III, per migliorare la capacita' di esercizio. L'efficacia del farmaco e' stata dimostrata nei pazienti con PAH idiopatica (IPAH) e nella PAH associata a malattia del tessuto connettivo.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, alla soia, o ad uno qualsiasi degli eccipienti; gravidanza; donne in eta' fertile che non facciano usodi un metodo contraccettivo efficace; allattamento; insufficienza epa tica grave (con o senza cirrosi); valori basali delle aminotransferasiepatiche (aminotransferasi aspartato [AST] e/o alanina aminotransfera si [ALT]) >3xULN.

Posologia

Il farmaco deve essere assunto per via orale alla dose di 5 mg al giorno. Un'ulteriore efficacia e' stata osservata con la formaulazione da 10 mg in pazienti con sintomi di classe III, tuttavia e' stato osservato anche un incremento dell'edema periferico. I pazienti con PAH associata a malattia del tessuto connettivo possono aver bisogno di 10 mg di prodotto per una efficacia ottimale. Prima di prendere in considerazione un aumento della dose a 10 mg di farmaco in questi pazienti e' necessario accertarsi che la dose di 5 mg sia ben tollerata. Dati limitati suggeriscono che una interruzione improvvisa non e' associata ad unpeggioramento di rimbalzo della PAH. In caso di co-somministrazione c on ciclosporina A, la dose di ambrisentan deve essere limitata a 5 mg una volta al giorno ed il paziente deve essere attentamente monitorato. L'uso del medicinale non e' raccomandato nei pazienti di eta' inferiore ai 18 anni a causa della mancanza di dati di sicurezza ed efficacia. Nei pazienti di eta' superiore ai 65 anni non sono necessari aggiustamenti del dosaggio. Nei pazienti con insufficienza renale non e' richiesto alcun aggiustamento del dosaggio. C'e' una limitata esperienza con il farmaco in soggetti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min); in questo sottogruppo di pazienti e' necessario essere cauti nell'iniziare la terapia e porre particolare attenzione nel caso in cui si debba aumentare a 10 mg la dose. Il farmaco non e' stato studiato in pazienti affetti da insufficienza epatica grave (con o senza cirrosi). Poiche' le principali vie metaboliche di ambrisentan sono la glucuronidazione e l'ossidazione con successiva eliminazione biliare, ci si puo' attendere che l'insufficienza epatica portiad un'incrementata esposizione (Cmax e AUC) ad ambrisentan. Pertanto il farmaco non deve essere iniziato in pazienti con insufficienza epatica grave, oppure con valori delle aminotransferasi epatiche significativamente elevati dal punto di vista clinico (maggiori di 3 volte rispetto al limite superiore dei valori normali (>3xULN). Si raccomanda che la compressa venga deglutita intera; essa puo' essere assunta con o senza cibo.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Il farmaco non e' stato studiato in un numero sufficiente di pazienti per determinare il rapporto rischio/beneficio in pazienti in classe funzionale I della classificazione OMS per la PAH. L'efficacia del farmaco in monoterapia non e' stata determinata nei pazienti in classe IV della classificazione OMS per la PAH. Qualora le condizioni cliniche peggiorino si deve prendere in considerazione la terapia raccomandata per gli stadi gravi della malattia. Alla PAH sono associate anche anomalie nella funzionalita' epatica. Con l'utilizzo degli antagonisti dei recettori dell'endotelina (ERA) si e' osservato un innalzamento degli enzimi epatici potenzialmente legato alla terapia. Pertanto, prima di iniziare una terapia con il medicinale devono essere valutati i valori delle aminotransferasi (ALT ed AST). Il trattamento non deve essere iniziato in pazienti con valori basali di ALT e/o AST >3xULN. Si raccomanda di effettuare il monitoraggio su base mensile delle ALT e delle AST. Si deve interrompere la terapia con il medicinale nel caso in cui ipazienti sviluppino un innalzamento sostenuto, inspiegato, clinicamen te significativo delle ALT e/o delle AST, oppure quando l'innalzamentodi ALT e/o AST sia accompagnato da segni o sintomi di danno epatico ( ad esempio ittero). Nei pazienti privi di sintomi clinici di danno epatico o di ittero, dopo la risoluzione delle anomalie epatiche si puo' prendere in considerazione la ripresa della terapia con il prodotto. Si raccomanda di chiedere consiglio ad un epatologo. Una riduzione nelle concentrazioni di emoglobina ed ematocrito e' stata messa in relazione con l'utilizzo degli ERA, incluso il farmaco. La maggior parte di queste riduzioni e' stata riscontrata durante le prime 4 settimane di trattamento e generalmente in seguito i livelli di emoglobina si sono stabilizzati. L'inizio della terapia con il farmaco non e' raccomandatonei pazienti con un'anemia clinicamente significativa. Si raccomanda di misurare i livelli di emoglobina e/o ematocrito durante il trattamento, per esempio dopo 1 mese, dopo 3 mesi ed in seguito periodicamentein accordo con la pratica clinica. Nel caso in cui, dopo aver escluso altre cause, si osservi una diminuzione clinicamente significativa ne i valori di emoglobina o ematocrito, si deve prendere in considerazione o la riduzione della dose o la sospensione del trattamento. Con l'utilizzo degli ERA, incluso ambrisentan, e' stato osservato edema periferico. La maggior parte dei casi di edema periferico negli studi clinici condotti con ambrisentan sono stati di gravita' da lieve a moderata,nonostante esso sembri comparire con maggiore frequenza e gravita' ne i pazienti di eta' >=65 anni. L'edema periferico e' stato riportato piu' frequentemente con l'utilizzo della dose da 10 mg di ambrisentan. Sono stati riportati casi post-marketing di ritenzione di liquidi verificatisi entro alcune settimane dall'inizio della terapia con ambrisentan e, in alcuni casi, si e' reso necessario intervenire con un diuretico o con l'ospedalizzazione per il trattamento della ritenzione di liquidi o della insufficienza cardiaca scompensata. Se i pazienti hanno un preesistente sovraccarico di liquidi, esso deve essere gestito in maniera clinicamente appropriata prima di iniziare la terapia con ambrisentan. Nel caso in cui durante la terapia con ambrisentan si sviluppi una significativa ritenzione di liquidi, associata o meno ad aumento di peso, devono essere condotti ulteriori accertamenti per determinarnela causa, che sia essa associabile ad ambrisentan o a sottostante ins ufficienza cardiaca, con la possibile necessita' di un trattamento specifico o interruzione della terapia con ambrisentan. La terapia con ilfarmaco in pazienti di sesso femminile in eta' fertile non deve esser e iniziata prima di accertarsi che il risultato del test di gravidanzasia negativo e che sia stata adottata una pratica di contraccezione e fficace. Deve essere consultato un ginecologo in caso di dubbi sul tipo di contraccettivo da consigliare alla singola paziente. Durante il trattamento si raccomanda di effettuare mensilmente il test di gravidanza. Sono stati riportati casi di edema polmonare con agenti vasodilatatori, come antagonisti dei recettori dell'endotelina, qualora siano utilizzati in pazienti con malattia polmonare veno-occlusiva. Di conseguenza, qualora il paziente in trattamento con ambrisentan sviluppi edema polmonare acuto, si deve prendere in considerazione la possibilita' di una malattia polmonare veno-occlusiva. I pazienti in terapia con ambrisentan devono essere strettamente monitorati qualora inizino il trattamento con rifampicina. Eccipienti: le compresse contengono lattosiomonoidrato e l'agente colorante Lacca Alluminio Rosso Allura AC (E129 ), che possono causare reazioni allergiche.

Interazioni

Ambrisentan non inibisce ne' induce le fasi I o II della metabolizzazione enzimatica dei farmaci alle concentrazioni clinicamente relevanti negli studi non clinici sia in vitro che in vivo, suggerendo un basso potenziale nell'alterare il profilo dei farmaci che vengono metabolizzati attraverso queste vie. Il potenziale di ambrisentan nell'indurre l'attivita' del CYP3A4 e' stata valutata in volontari sani con risultati che suggeriscono una mancanza di effetto induttivo di ambrisentan sull'isoenzima CYP3A4. La co-somministrazione di ambrisentan con un inibitore della fosfodiesterasi, o sildenafil o tadalafil (entrambi substrati del CYP3A4) nei volontari sani non ha causato variazioni significative della farmacocinetica dell'inibitore della fosfodiesterasi o di ambrisentan. La somministrazione di ketoconazolo (un potente inibitore del CYP3A4) allo steady state non provoca un incremento clinicamente significativo dell'esposizione ad ambrisentan. In uno studio condotto su volontari sani ambrisentan allo steady-state non ha evidenziato effetti sulla farmacocinetica ne' sull'attivita' anti-coagulante di warfarin. Neppure warfarin ha effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica di ambrisentan. Inoltre, nei pazienti, ambrisentan non ha complessivamente avuto effetti sulla dose settimanale, sul Tempo di Protrombina (PT) e sull'International Normalized Ratio (INR) di un anticoagulante tipo warfarin. Allo steady-state la co-somministrazione di ambrisentan e ciclosporina A risulta in un raddoppio dell'esposizione adambrisentan nei volontari sani. Cio' potrebbe essere imputabile all'i nibizione dei trasportatori e degli enzimi metabolici coinvolti nella farmacocinetica di ambrisentan da parte della ciclosporina A. Quindi la dose di ambrisentan deve essere limitata a 5 mg al giorno quando esso venga somministrato contemporaneamente a ciclosporina A. Dosi multiple di ambrisentan non hanno effetto sull'esposizione alla ciclosporinaA, ne' si raccomanda alcun aggiustamento della dose di ciclosporina A . Nei volontari sani la co-somministrazione di rifampicina (un inibitore del OATP, un forte induttore del CYP3A e del 2C19, e induttore della P-gp e della uridina-glucuronosiltransferasi [UGTs]) era associata ad un transitorio incremento (di circa 2 volte) nell'esposizione ad ambrisentan a seguito delle prime dosi somministrate. Tuttavia, entro l'ottavo giorno, la somministrazione di rifampicina allo steady state nonha effetti clinicamente rilevanti sull'esposizione ad ambrisentan. I pazienti in terapia con ambrisentan devono essere strettamente monitorati qualora inizino il trattamento con rifampicina. In uno studio clinico condotto su volontari sani, ambrisentan alla dose di 10 mg una volta al giorno, allo steady state, non ha influenzato in modo significativo la farmacocinetica di una singola dose di etinilestradiolo e noretindrone, componenti di un contraccettivo orale di associazione. Sulla base di questo studio di farmacocinetica, non ci si attende che ambrisentan influenzi in modo significativo l'esposizione a contraccettivi abase di estrogeni o progestinici. L'efficacia e la sicurezza del farm aco quando viene somministrato contemporaneamente ad altri trattamentiper la PAH (ad esempio prostanoidi ed inibitori della fosfodiesterasi di tipo V) non sono state studiate in modo specifico in studi clinici controllati. Di conseguenza, si raccomanda di usare cautela in caso d i co-somministrazione. Effetto di ambrisentan sui trasportatori di xenobiotici In vitro , ambrisentan non ha effetto inibitorio sul trasporto della digossina mediato dalla P-glicoproteina (Pgp) ed e' un substrato debole per il trasporto mediato dalla Pgp. Ulteriori studi in vitronei ratti e sugli epatociti umani hanno dimostrato che ambrisentan no n inibisce il co-trasportatore sodio-taurocolato (NTCP), ne' la pompa che esporta gli anioni organici (OATP), ne' la pompa che esporta i sali biliari (BSEP) ne' l'isoforma 2 della proteina di resistenza multifarmaco (MRP2). Gli studi in vitro negli epatociti di ratto hanno dimostrato anche che ambrisentan non ha effetti inducenti su Pgp, BSEP o MRP2. Nei volontari sani la somministrazione di ambrisentan allo steady state non ha effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica di una singola dose di digossina, che e' un substrato della Pgp.

Effetti indesiderati

Patologie cardiache. Comune: palpitazioni. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia (emoglobina ridotta, ematocrito ridotto). Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea (compresa cefaleasinusale, emicrania). Patologie respiratorie, toraciche e mediastinic he. Comune: congestione delle vie respiratorie superiori (ad es. nasale, dei seni paranasali) sinusite, nasofaringite, rinite. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, stipsi. Patologie vascolari. Comune: rossore. Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione. Molto comune: edema periferico, ritenzione di liquidi; comune: dolore/fastidio al torace. Alterazioni del sistema immunitario. Non comune: reazione di ipersensibilita' (ad es. angioedema, eruzione cutanea, prurito). Negli studi clinici l'edema periferico e' stato riportato piu' comunemente e tendeva ad essere piu' grave nei pazienti di eta' >=65 anni. Anomalie degli esami laboratorio. La frequenza della diminuzione dei valori di emoglobina (anemia) e' stata maggiore con il farmaco. Trasversalmente agli studi clinici di Fase III controllati con placebo a 12 settimane, le concentrazioni medie di emoglobina diminuivano nei pazienti del gruppo in terapia con il prodotto ed erano osservate gia' dopo 4 settimane (diminuzione di 0,83 g/dl); le variazioni medie dal basale sembravano stabilizzarsi nelle 8 settimane seguenti. In alcuni pazienti trattati con il farmaco e' stata osservata una diminuzione nei valori di emoglobina >=15% rispetto al valore basale e checadeva al di sotto del limite inferiore del normale. >>Dati post-mark eting. Patologie del sistema nervoso. Non nota: capogiro. Patologie cardiache. Non nota: insufficienza cardiaca. Alterazioni del sistema vascolare. Non nota: sincope, ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: dispnea. Patologie gastrointestinali. Non nota: nausea, vomito, diarrea. Patologie epatobiliari. Comune: aumento delle transaminasi epatiche.

Gravidanza e allattamento

Il farmaco e' controindicato in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno dimostrato che ambrisentan e' teratogeno. Non c'e' esperienza sull'uomo. La terapia con il medicinale in pazienti di sesso femminile in eta' fertile non deve essere iniziata prima di accertarsi che il risultato del test di gravidanza sia negativo e che sia stata adottata una pratica di contraccezione efficace. Durante il trattamento si raccomanda di effettuare ogni mese il test di gravidanza. Le donne che devono assumere il farmaco devono essere avvertite del rischio di danni al feto e in caso di gravidanza devono iniziare una terapia alternativa. Non e' noto se ambrisentan sia escreto nel latte materno. L'escrezione di ambrisentan nel latte non e' stata studiata nell'animale. Pertanto l'allattamento e' controindicato nelle pazienti che assumono il farmaco. Lo sviluppo di atrofia dei tubuli dei testicoli negli animali di sesso maschile e' stata messa in correlazione alla somministrazione cronica degli ERA, incluso ambrisentan. Non e' noto l'effetto sulla fertilita' nell'uomo. La somministrazione cronica di ambrisentan non e' stataassociata ad un cambiamento nel testosterone plasmatico negli studi c linici.