Wilate - Fl 500+500ui+fl 5ml+sir

Dettagli:
Nome:Wilate - Fl 500+500ui+fl 5ml+sir
Codice Ministeriale:039385036
Principio attivo:Fattore Viii Umano Di Coagulazione/Fattore Di Von Willebrand
Codice ATC:B02BD06
Fascia:A
Prezzo:341.46
Produttore:Octapharma Italy Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flaconcino monodose
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Scadenza:36 mesi

Denominazione

WILATE POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

Formulazioni

Wilate - Fl 500+500ui+fl 5ml+sir
Wilate - Fl1000+1000ui+fl10ml+si

Categoria farmacoterapeutica

Vitamina K ed altri emostatici.

Principi attivi

Il farmaco prodotto dal plasma di donatori umani e' composto da una polvere e un solvente per soluzione iniettabile contenente nominalmente 500 UI/1000 UI di fattore Von Willebrand umano (VWF) e di fattore VIIIdella coagulazione umano, per flaconcino.

Eccipienti

Polvere: sodio cloruro, glicina, saccarosio, sodio citrato e calcio cloruro. Solvente: acqua per preparazioni iniettabili con 0,1% di polisorbato 80.

Indicazioni

Malattia di Von Willebrand (VWD): profilassi e trattamento delle emorragie o dei sanguinamenti chirurgici nella malattia di von Willebrand (VWD), quando il trattamento con desmopressina (DDAVP) da solo e' inefficace o controindicato. Emofilia A: trattamento e profilassi delle emorragie nei pazienti con emofilia A (carenza congenita del fattore VIII).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati.

Posologia

Il trattamento deve essere svolto sotto controllo di un medico con esperienza nel trattamento dei disordini della coagulazione. Il prodotto e' monodose e deve essere somministrato l'intero contenuto del flaconcino. In caso rimanga una parte del contenuto, questo deve essere smaltito secondo le normative locali. Malattia di Von Willebrand (VWD): il rapporto tra VWF:RCo e FVIII:C e' 1:1. In generale 1 UI/kg di peso corporeo (PC) di VWF:RCo e FVIII:C aumenta il livello plasmatico di 1,5-2% dell'attivita' normale per la rispettiva proteina. Normalmente sono necessarie da 20 a 50 UI Wilate/kg PC circa per raggiungere una emostasi adeguata, le quali aumenteranno nei pazienti il VWF:RCo e FVIII:C da 30 al 100% circa. Puo' essere necessaria una dose iniziale da 50 a 80 UI Wilate/kg PC, specialmente nei pazienti con la Malattia di VW di tipo 3, nella quale il mantenimento di livelli plasmatici adeguati puo' richiedere dosi piu' alte rispetto ad altri tipi di Malattia di VW. Popolazione pediatrica: non esistono dati sufficienti per raccomandarel'uso del farmaco nei bambini di eta' inferiore a 6 anni. Prevenzione di emorragie in caso di interventi chirurgici o trauma grave: il medi cinale deve essere somministrato 1-2 ore prima dell'intervento chirurgico. Si devono raggiungere livelli di VWF:RCo >=60 UI/dl (>=60%) e livelli di FVIII:C >=40 UI/dl (>=40%). La somministrazione di una appropriata dose deve essere ripetuta ogni 12-24 ore di trattamento. La dose e la durata del trattamento dipendono dallo stato clinico del paziente, dal tipo e dalla gravita' dell'emorragia e dai livelli di VWF:RCo e FVIII:C. In pazienti che ricevono prodotti a base di VWF contenenti ilFVIII, i livelli plasmatici di FVIII:C devono essere monitorati per v erificare il raggiungimento di eccessivi livelli di FVIII:C nel plasma, che possono aumentare il rischio di eventi trombotici, in particolare in pazienti con fattori di rischio clinici o di laboratorio noti. Inpresenza di eccessivi livelli nel plasma di FVIII:C si deve prendere in considerazione di ridurre le dosi e/o prolungare l'intervallo delladose o usare prodotti a base di VWF contenenti un basso livello di FV III. Per la profilassi a lungo termine dei sanguinamenti in pazienti con la Malattia VW, dosi da 20-40 UI/kg di peso corporeo devono essere somministrate 2 o 3 volte a settimana. In alcuni casi, come per i pazienti con sanguinamento gastrointestinale, possono essere necessarie dosi maggiori. Emofilia A: la dose e la durata della terapia sostitutivadipendono dalla gravita' della carenza del Fattore VIII, dalla locali zzazione ed estensione dell'emorragia e dalle condizioni cliniche del paziente. Il numero di unita' di FVIII somministrate viene espresso inUnita' Internazionali (UI), conformi allo standard dell'OMS per i pro dotti con FVIII. L'attivita' del Fattore VIII nel plasma viene espressa come percentuale (relativa al plasma umano normale) o come UI (relativa allo Standard Internazionale per il Fattore VIII nel plasma). Una UI di attivita' di FVIII equivale alla quantita' di FVIII presente in un ml di plasma umano normale. Trattamento on demand: il calcolo delladose necessaria di FVIII si basa sul dato empirico che 1 UI FVIII:C/k g PC aumenta il livello plasmatico di 1,5-2% dell'attivita' normale. La quantita' da somministrare e la frequenza di somministrazione devonosempre essere orientate all'efficacia clinica nei singoli casi. Nel c aso degli eventi emorragici sotto riportati, l'attivita' del FVIII nondeve scendere sotto i livelli plasmatici di attivita' (in % del norma le o UI/dl) riportati nel periodo corrispondente. La seguente posologia puo' essere usata come guida per il dosaggio negli episodi emorragici e in chirurgia. Schema di trattamento di Emorragie ed Interventi chirurgici. >>Emorragia. Principio di emorragie articolari, emorragie muscolari o orali 20 - 40 (%) (UI/dl): ripetere ogni 12-24 ore. Almeno 1giorno finche' l'episodio emorragico come indicato dal dolore e' riso lto o sino al raggiungimento della guarigione. Emorragie articolari pi? estese, emorragie muscolari o ematoma 30 - 60 (%) (UI/dl): Ripetere l'infusione ogni 12-24 ore per 3-4 giorni ed oltre fino alla remissione del dolore ed infermita'. Emorragia grave a rischio perla vita: 60 -100 (%) (UI/dl): Ripetere l'infusione ogni 8-24 ore fino a remissione del rischio. >>Intervento chirurgico. Minore incluse estrazioni denta li 30 - 60 (%) (UI/dl): ogni 24 ore, per almeno 1 giorno, fino alla guarigione. Chirurgia maggiore 80 - 100 (pre- e postoperatoria) (%) (UI/dl): ripetere l'infusione ogni 8-24 ore sino ad adeguata guarigione della ferita, poi la terapia deve essere mantenuta per almeno altri 7 giorni per conservare l'attivita' del FVIII al 30% - 60% (UI/dl). Per laprofilassi a lungo termine delle emorragie nei pazienti con emofilia A grave, si devono somministrare dosi da 20 a 40 UI di farmaco/kg PC ad intervalli di 2-3 giorni. In alcuni casi, particolarmente nei pazienti piu' giovani, possono essere necessari intervalli di dose piu' brevi o dosi maggiori. Infusione continua: prima dell'intervento chirurgico, deve essere effettuata una analisi farmacocinetica per determinare la clearance. Dopo le iniziali 24 ore di infusione continua, la clearance deve essere calcolata ancora ogni giorno, utilizzando l'equazione dello stato stazionario con il livello misurato e la velocita' di infusione nota. In corso di trattamento, e' consigliata una appropriata determinazione dei livelli di FVIII:C come guida per la dose da somministrare e per la frequenza delle infusioni ripetute. In caso di interventi di chirurgia maggiore in particolare, e' indispensabile il preciso monitoraggio della terapia sostitutiva mediante l'analisi dellacoagulazione (FVIII:C). Le risposte al trattamento con fattore VIII possono variare nei singoli pazienti, raggiungendo emivite e recuperi differenti. Popolazione pediatrica: i dati clinici sono insufficienti per raccomandare l'uso del farmaco in bambini di eta' inferiore ai 6 anni affetti da emofilia A. Metodo di somministrazione: per via endovenosa. La velocita' di somministrazione per iniezione o di infusione non deve eccedere 2-3 ml per minuto.

Conservazione

Conservare i flaconcini di polvere e solvente in frigorifero (2 - 8 gradi C); tenere i flaconcini nel confezionamento esterno per tenerli alriparo dalla luce; non congelare; il prodotto puo' essere conservato a temperatura ambiente (non superiore a +25 gradi C) per 2 mesi; in questo caso il periodo di validita' del prodotto scade 2 mesi dopo che e' stato tirato fuori dal frigorifero per la prima volta; il nuovo periodo di validita' deve essere annotato dal paziente sulla confezione esterna; la soluzione ricostituita deve essere usata una sola volta e l'eventuale residuo deve essere smaltito.

Avvertenze

Come per tutti i prodotti proteici plasmaderivati somministrati per via endovenosa, sono possibili reazioni di ipersensibilita' di tipo allergico. I pazienti devono essere strettamente monitorati ed attentamente osservati per qualsiasi sintomo, durante tutto il periodo di infusione. I pazienti devono essere informati sui primi sintomi di reazioni di ipersensibilita', inclusi orticaria, orticaria generalizzata, costrizione toracica, sibilo, ipotensione ed anafilassi. In caso di comparsadi sintomi allergici, i pazienti devono interrompere immediatamente l a somministrazione. In caso di shock devono essere applicati gli standard medici per il trattamento dello shock. Le misure standard per prevenire infezioni in seguito all'uso di medicinali derivati da plasma o sangue umano, includono la selezione dei donatori, lo screening delle singole donazioni e dei pool di plasma per marker specifici di infezione e l'adozione di fasi di produzione efficaci per l'inattivazione/rimozione dei virus. Malgrado cio', con la somministrazione di medicinaliderivati da plasma o sangue umano non si puo' escludere totalmente la possibilita' di trasmissione di agenti infettivi. Cio' e' valido anch e per virus sconosciuti o emergenti e per altri agenti patogeni. Le misure intraprese sono considerate efficaci contro i virus incapsulati quali il virus dell'immunodeficienza umana (HIV), il virus dell'epatiteB (HBV) e il virus dell'epatite C (HCV) e per il virus non incapsulat o dell'epatite A. Le misure intraprese possono essere di efficacia limitata contro virus non incapsulati quali il parvovirus B19. L'infezione da parvovirus B19 puo' risultare grave nelle donne in gravidanza (infezione fetale) e per gli individui con immunodeficienza o aumentata produzione eritrocitaria (come nel caso dell'anemia emolitica). E' fortemente raccomandato registrare nome e numero di lotto del prodotto ogni volta che il medicinale viene somministrato ad un paziente cosi' da consentire di mantenere un legame tra il paziente ed il numero di lotto del prodotto. Deve essere presa in considerazione una idonea vaccinazione contro l'epatite A e B in quei pazienti che vengono regolarmente/ripetutamente trattati con concentrati di VWF/FVIII derivati da plasma umano. Sindrome di Von Willebrand (VWD): quando si utilizza un prodotto a base di VWF contenente FVIII, occorre essere consapevoli che il trattamento prolungato puo' provocare un eccessivo aumento del FVIII:C. Nei pazienti che ricevono prodotti a base di VWF contenenti FVIII, ilivelli plasmatici di FVIII:C devono essere monitorati per evitare il permanere di eccessivi livelli di FVIII:C nel plasma, che possono aum entare il rischio di eventi trombotici. C'e' il rischio di insorgenza di eventi trombotici durante l'uso di prodotti a base di VWF contenenti FVIII, particolarmente in pazienti con fattori di rischio clinici o di laboratorio noti. Pertanto i pazienti a rischio devono essere monitorati per i sintomi precoci di trombosi. Deve essere istituita una profilassi contro la tromboembolia venosa, secondo le correnti raccomandazioni. Pazienti con Malattia di VW, specialmente quelli di tipo 3, possono sviluppare anticorpi neutralizzanti (inibitori) il VWF. Se non vengono raggiunti i livelli plasmatici di attivita' del VWF:RCo attesi, o se l'emorragia non viene controllata con la dose adeguata, si deve eseguire l'esame idoneo a determinare la presenza dell'inibitore del Fattore VW. Nei pazienti con alti livelli di inibitore, la terapia con il Fattore VW puo' non essere efficace ed in tale caso si devono considerare terapie alternative. Il trattamento su questi pazienti deve essere diretto da un medico con esperienza nella cura dei pazienti con disordini della coagulazione. Emofilia A: ipersensibilita' con il farmacosono possibili reazioni di ipersensibilita' di tipo allergico. Il pro dotto contiene tracce di proteine umane diverse dal Fattore VIII. Se si presentano sintomi di ipersensibilita', i pazienti devono essere istruiti ad interrompere immediatamente l'uso del medicinale e di rivolgersi al proprio medico. I pazienti devono essere informati sui primi sintomi di reazioni di ipersensibilita', inclusi orticaria, orticaria generalizzata, costrizione toracica, sibilo, ipotensione ed anafilassi. In caso di shock, deve essere applicato il trattamento medico standardper lo shock. Inibitori: la formazione di anticorpi neutralizzanti (i nibitori) del Fattore VIII e' una complicanza nota nella gestione di pazienti con emofilia A. Questi inibitori sono generalmente Immunoglobuline IgG, dirette contro l'attivita' pro-coagulante del Fattore VIII, quantificate in Unita' Bethesda (BU) per ml di plasma usando un test modificato. Il rischio di sviluppare inibitori e' correlato all'esposizione al Fattore VIII, rischio che risulta piu' alto entro i primi 20 giorni di esposizione. Raramente, gli inibitori si possono sviluppare dopo i primi 100 giorni di esposizione. Casi di comparsa di inibitore ricorrente (a basso titolo) sono stati osservati a seguito del passaggio da un prodotto a base di fattore VIII ad un altro in pazienti gia' trattati in precedenza con piu' di 100 giorni di esposizione al farmacoe con storia di sviluppo di inibitori. Si raccomanda pertanto di cont rollare attentamente tutti i pazienti per lo sviluppo di inibitori in caso di passaggio da un prodotto all'altro. In generale, tutti i pazienti trattati con prodotti a base di fattore VIII della coagulazione devono essere attentamente monitorati per lo sviluppo di inibitori attraverso osservazioni cliniche e test di laboratorio adeguati. Se non vengono raggiunti i livelli plasmatici di attivita' del fattore VIII attesi o se l'emorragia non viene controllata con la dose adeguata, si devono eseguire i test per determinare la presenza dell'inibitore del fattore VIII. Nei pazienti con alti livelli di inibitore, la terapia con il fattore VIII puo' non essere efficace ed in tale caso si devono considerare altre terapie alternative. Il trattamento di questi pazienti deve essere diretto da medici con esperienza nella cura dell'emofilia e degli inibitori del fattore VIII. Questo medicinale contiene fino a 2,55 mmol di sodio (58,7 mg) per flaconcino per 500 UI di VWF e di FVIII/flaconcino e fino a 5,1 mmol di sodio (117,3 mg) per flaconcino per1000 UI di VWF e di FVIII/ flaconcino. Tale presenza deve essere tenu ta in considerazione da parte dei pazienti a dieta controllata di sodio.

Interazioni

Non sono note interazioni con altri medicinali.

Effetti indesiderati

Ipersensibilita' o reazioni allergiche (che possono includere angioedema, bruciore e sensazione urticante al sito di infusione, brividi, rossori, orticaria generalizzata, cefalea, orticaria, ipotensione, letargia, nausea, irrequietezza, tachicardia, costrizione toracica, formicolio, vomito e sibilo) sono state osservate raramente, ed in alcuni casipossono progredire fino all'anafilassi grave (incluso shock). In rare occasioni e' stata osservata febbre. Sindrome di Von Willebrand (VWD) : i pazienti con la Malattia di VW, particolarmente quella di tipo 3, molto raramente possono sviluppare anticorpi neutralizzanti verso VWF.Se si presentano tali inibitori, la condizione si manifestera' come u na risposta clinica inadeguata. Questi anticorpi si presentano in stretta associazione con una reazione anafilattica. Pertanto, i pazienti con reazioni anafilattiche devono essere sottoposti ad analisi, per verificare la presenza di inibitori. In tutti i casi sopra citati, si raccomanda di rivolgersi ad un centro specialistico per l'emofilia. Gli studi clinici o l'esperienza post-marketing non hanno ad oggi riportatocasi di inibitori per il fattore di von Willebrand. Vi e' un rischio di insorgenza di eventi trombotici, in particolare nei pazienti con fattori di rischio clinici o di laboratorio noti. Deve essere istituita una profilassi contro il tromboembolismo venoso, in accordo alle attuali raccomandazioni. Nei pazienti trattati con prodotti a base di VWF contenenti FVIII, il permanere di livelli eccessivi di FVIII:C nel plasma puo' aumentare il rischio di eventi trombotici. Emofilia A: i pazienti con emofilia A possono sviluppare anticorpi neutralizzati (inibitori) verso il Fattore VIII. Se si presentano questi inibitori, la condizione si manifestera' come una risposta clinica insufficiente. In questi casi si raccomanda di contattare un centro specializzato per l'emofilia. L'esperienza con il medicinale in pazienti non trattati in precedenza (PUPs) e' limitata. In uno studio clinico che ha coinvolto 24 PUPs con un minimo di 50 giorni di esposizione al trattamento con il medicinale, sono stati individuati solo tre pazienti con un inibitore persistente e clinicamente manifesto con un titolo al di sopra di 5 BU/ml. Tre pazienti hanno sviluppato inibitori transitori a basso titolo senza alcuna manifestazione di tipo clinico, mentre due pazienti hanno manifestato un inibitore a basso titolo in una sola occasione senza alcuna sequela. Non si sono registrati casi di sviluppo di inibitori in pazienti trattati in precedenza. Le seguenti reazioni avverse sono in accordo alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA (SOC esecondo Termine Preferito). Le frequenze sono state valutate in base alla seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (da >=1/100 a<1/10); non comune (da >=1/1.000 a <1/100); raro (da >=1/10.000 a <1/ 1.000); molto raro (<1/10.000), non noto. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazione di ipersensibilita'; molto raro: shock anafilattico. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Raro: febbre. Esami diagnostici. Raro: inibitori del FVIII; molto raro: inibitori del VWF. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e'importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Non sono stati eseguiti studi di riproduzione su animali con i FattoriVW/VIII. Sindrome di Von Willebrand (VWD): non sono disponibili dati per il trattamento di donne in gravidanza o in allattamento. Il medicinale deve essere somministrato a donne in gravidanza o in allattamentocon carenza del Fattore VW solo se chiaramente necessario, consideran do che il parto aumenta il rischio di eventi emorragici in queste pazienti. Emofilia A: a causa dei rari casi di emofilia A nelle donne, nonsono disponibili dati sul trattamento durante la gravidanza e l'allat tamento. Pertanto, il medicinale deve essere somministrato durante la gravidanza e l'allattamento solo in caso di evidente necessita'.