Zonegran - 28cps 50mg

Dettagli:
Nome:Zonegran - 28cps 50mg
Codice Ministeriale:036959094
Principio attivo:Zonisamide
Codice ATC:N03AX15
Fascia:A
Prezzo:18.89
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Eisai Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Capsule rigide
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non conservare al di sopra di +30 gradi centigradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

ZONEGRAN 50 MG CAPSULE RIGIDE

Formulazioni

Zonegran - 28cps 50mg

Categoria farmacoterapeutica

Antiepilettici.

Principi attivi

Ogni capsula rigida contiene 50 mg di zonisamide.

Eccipienti

Contenuto della capsula: cellulosa microcristallina, olio vegetale idrogenato, sodio laurilsolfato. Involucro della capsula: gelatina, titanio biossido (E171), gomma lacca, glicole propilenico, potassio idrossido, ossido di ferro nero (E172).

Indicazioni

Terapia aggiuntiva nel trattamento di pazienti adulti con crisi epilettiche parziali, con o senza generalizzazione secondaria.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti o ai sulfamidici.

Posologia

Il farmaco deve essere aggiunto alla terapia esistente e la dose deve essere titolata in base all'effetto clinico. Dosi da 300 mg a 500 mg al giorno si sono dimostrate efficaci, sebbene alcuni pazienti, soprattutto quelli che non assumono agenti induttori del CYP3A4, possano rispondere a dosaggi inferiori. La dose giornaliera iniziale raccomandata e' di 50 mg, suddivisa in due somministrazioni. Dopo una settimana e' possibile aumentare la dose fino a 100 mg al giorno e successivamente la dose puo' essere aumentata a intervalli settimanali, con incrementifino a 100 mg. Nei pazienti con funzione renale o epatica compromessa e nei pazienti che non assumono agenti induttori del CYP3A4 deve esse re preso in considerazione l'uso di intervalli di due settimane. Dopo la fase di titolazione, il prodotto puo' essere somministrato una o due volte al giorno. Anziani: usare cautela all'inizio del trattamento nei pazienti anziani, in quanto vi sono informazioni limitate. I mediciche prescrivono il farmaco devono tenere conto anche del profilo di s icurezza del farmaco. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia nei bambini e negli adolescenti non sono state stabilite. Non puo' essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia. Pazienticon compromissione della funzione renale: prestare cautela nel tratta mento di pazienti con funzione renale compromessa, in quanto vi sono limitate informazioni sull'uso in tali pazienti e potrebbe essere necessaria una piu' lenta titolazione di Zonegran. Dato che la zonisamide ei suoi metaboliti vengono escreti per via renale, il trattamento deve essere interrotto in pazienti che sviluppano insufficienza renale acu ta o laddove si osservi un aumento sostenuto, clinicamente significativo, della creatinina sierica. Nei soggetti con funzione renale compromessa, la clearance renale delle singole dosi di zonisamide era positivamente correlata alla clearance della creatinina. L'AUC plasmatica della zonisamide risultava aumentata del 35% nei soggetti con clearance della creatinina < 20 ml/min. Pazienti con compromissione della funzione epatica L'uso nei pazienti con compromissione della funzione epaticanon e' stato studiato. Pertanto, l'uso nei pazienti con grave insuffi cienza epatica non e' raccomandato. Occorre avere cautela nel trattamento di pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata; potrebbe essere necessaria una piu' lenta titolazione del farmaco. Sospensione: nel caso sia necessario interrompere il trattamento con il medicinale, la sospensione deve essere effettuata gradualmente. Negli studi clinici, si e' fatto ricorso a riduzioni delle dosi di 100 mg a intervalli settimanali, con contemporaneo aggiustamento delle dosi degli altrimedicinali antiepilettici. Modo di somministrazione: le capsule rigid e sono per uso orale. Effetto del cibo: puo' essere assunto con o senza cibo.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.

Avvertenze

In associazione alla terapia si verificano rash gravi, inclusi casi disindrome di Stevens- Johnson. Deve essere presa in considerazione la possibilita' di interrompere la somministrazione in pazienti che sviluppano rash di natura inspiegabile. Tutti i pazienti che sviluppano rash durante l'assunzione devono essere posti sotto attenta osservazione,con attenzione particolare ai pazienti a cui vengono somministrati co ncomitantemente medicinali antiepilettici che potrebbero indurre rash cutanei indipendentemente. L'interruzione nei pazienti con epilessia deve essere effettuata attraverso una graduale riduzione della dose, alfine di diminuire la possibilita' di crisi epilettiche al momento del la sospensione. La sospensione di medicinali antiepilettici concomitanti deve essere effettuata con cautela. Il prodotto e' un derivato benzisossazolico, che contiene un gruppo sulfamidico. Le reazioni avverse gravi su base immunitaria, associate a medicinali contenenti un grupposulfamidico, comprendono rash, reazione allergica e importanti altera zioni ematologiche, tra cui anemia aplastica, che molto raramente possono essere fatali. Sono stati segnalati casi di agranulocitosi, trombocitopenia, leucopenia, anemia aplastica, pancitopenia e leucocitosi. Vi sono informazioni inadeguate per valutare l'eventuale relazione tra dose e durata del trattamento e questi eventi. Ideazione e comportamento suicidari sono stati segnalati in pazienti trattati con agenti antiepilettici in diverse indicazioni. Tenere sotto osservazione i pazienti per rilevare segni di ideazione e comportamento suicidari e si deve considerare un trattamento appropriato. I pazienti (e le persone che se ne prendono cura) devono essere informati della necessita' di consultare il medico qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari. In pazienti trattati con zonisamide sono comparsi calcoli renali. Il medicinale deve essere utilizzato con cautela nei pazienti che presentano fattori di rischio di nefrolitiasi, inclusa pregressa formazione di calcoli, storia familiare di nefrolitiasi e ipercalciuria. Tali pazienti possono presentare un maggiore rischio di calcolosi renalee segni e sintomi associati, quali colica renale, dolore renale o dol ore al fianco. Inoltre, i pazienti che assumono altre terapie associate a nefrolitiasi possono presentare un rischio maggiore. Un aumento dell'assunzione di liquidi e della diuresi puo' contribuire a ridurre ilrischio di formazione di calcoli, in particolar modo nei soggetti con fattori di rischio predisponenti. Il trattamento con il farmaco e' as sociato ad acidosi metabolica ipercloremica senza gap anionico. Tale acidosi metabolica e' causata da perdita di bicarbonato a livello renale, dovuta all'effetto inibitorio della zonisamide sull'anidrasi carbonica. Questo squilibrio elettrolitico e' stato osservato con l'uso del farmacoin studi clinici controllati verso placebo e nel periodo post-marketing. Generalmente l'acidosi metabolica indotta da zonisamide si verifica all'inizio del trattamento, sebbene possano manifestarsi casi in qualsiasi momento durante il trattamento. La riduzione dei livelli di bicarbonato e' solitamente lieve-moderata (riduzione media di circa3,5 mEq/l a dosi giornaliere di 300 mg negli adulti); raramente nei p azienti possono manifestarsi riduzioni piu' gravi. Le condizioni mediche o le terapie che predispongono ad acidosi (quali malattia renale, gravi disturbi respiratori, stato di male epilettico, diarrea, intervento chirurgico, dieta chetogenica o medicinali) possono potenziare gli effetti di riduzione del bicarbonato della zonisamide. I livelli sierici di bicarbonato dovranno essere monitorati attentamente nei pazientitrattati con zonisamide a rischio di acidosi metabolica, in quelli co n sintomatologia suggestiva di acidosi metabolica ed in quelli che ne presentano le conseguenti reazioni.. In caso di sviluppo e di persistenza di acidosi metabolica, occorre considerare la possibilita' di ridurre la dose o di sospendere il prodotto (con una graduale riduzione del farmaco), perche' si puo' sviluppare osteopenia. Se si decide di continuare la somministrazione del farmaco nonostante la persistenza di acidosi, deve essere considerato un trattamento con alcali. Utilizzare il prodotto con cautela nei pazienti sottoposti a trattamento concomitante con inibitori dell'anidrasi carbonica, quali il topiramato, in quanto non vi sono dati sufficienti per escludere un'interazione farmacodinamica. Casi di riduzione della sudorazione e innalzamento della temperatura corporea sono stati segnalati principalmente nei pazienti pediatrici. In alcuni casi e' stato diagnosticato colpo di calore che ha richiesto il trattamento ospedaliero. I pazienti, o coloro che se ne prendono cura, devono essere avvertiti della necessita' di mantenere l'idratazione ed evitare l'esposizione a temperature eccessive. Occorre avere cautela nel prescrivere il prodotto con altri medicinali che predispongono i pazienti a disturbi legati al caldo; questi comprendono inibitori dell'anidrasi carbonica e medicinali con attivita' anticolinergica. Nei pazienti che assumono il medicinale e che sviluppano segni e sintomi clinici di pancreatite, si raccomanda di tenere sotto osservazione i livelli di lipasi e amilasi pancreatiche. Se c'e' evidenza dipancreatite, in assenza di un'altra causa ovvia, si raccomanda di con siderare l'interruzione del farmaco e istituire un trattamento appropriato. Nei pazienti che assumono il medicinale nei quali si sviluppano grave dolore e/o debolezza muscolare, in presenza o assenza di febbre,si raccomanda una valutazione dei marker di danno muscolare, inclusi i livelli sierici di creatinfosfochinasi e aldolasi. In caso di innalzamento, in assenza di un'altra causa ovvia, quale trauma o crisi di grande male, si raccomanda di considerare l'interruzione del farmaco e istituire un trattamento appropriato. Le donne in eta' fertile devono fare uso di contraccezione adeguata durante il trattamento con il prodotto e per un mese dopo la sua interruzione. I medici che sottopongono i pazienti a trattamento con il farmaco devono cercare di assicurarsi che venga utilizzato un mezzo contraccettivo appropriato e di valutare, sulla base del giudizio clinico, se i contraccettivi orali, o i dosaggi dei componenti dei contraccettivi orali, sono adeguati rispetto alla situazione clinica del singolo paziente. Esistono dati limitati provenienti da studi clinici in pazienti di peso inferiore a 40 kg. Pertanto, questi pazienti devono essere trattati con cautela. Il medicinalepuo' causare dimagrimento. Puo' essere considerata l'assunzione di un integratore alimentare o un maggiore apporto alimentare, se il pazien te perde peso o se e' sottopeso nel corso della terapia. Se si verifica un dimagrimento indesiderato cospicuo, deve essere considerata l'interruzione del prodotto.

Interazioni

Effetto sugli enzimi del citocromo P450: gli studi in vitro con utilizzo di microsomi epatici umani hanno dimostrato assenza o scarsa (<25%)inibizione degli isoenzimi 1A2, 2A6, 2B6, 2C8, 2C9, 2C19, 2D6, 2E1 o 3A4 del citocromo P450, a livelli di zonisamide circa raddoppiati o superiori alle concentrazioni sieriche non legate clinicamente rilevanti. Pertanto, non si prevede che il farmaco influisca sulla farmacocinetica di altri medicinali attraverso meccanismi mediati dal citocromo P450, come dimostrato in vivo per carbamazepina, fenitoina, etinilestradiolo e desipramina. Potenziale influenza su altri farmaci. Medicinali antiepilettici: in pazienti epilettici, la somministrazione allo steady-state non ha prodotto effetti farmacocinetici clinicamente rilevantisu carbamazepina, lamotrigina, fenitoina o valproato di sodio. Contra ccettivi orali: negli studi clinici su soggetti sani, la somministrazione allo steady-state non ha influito sulle concentrazioni sieriche dietinilestradiolo o noretisterone in un contraccettivo orale combinato . Inibitori dell'anidrasi carbonica: utilizzare con cautela nei pazienti sottoposti a trattamento concomitante con inibitori dell'anidrasi carbonica, quali il topiramato, in quanto non vi sono dati sufficienti per escludere una possibile interazione farmacodinamica. Substrati della P-gp Uno studio in vitro dimostra che la zonisamide e' un debole inibitore della P-gp (MDR1) con una CI50 di 267 mcmol/l ed esiste il potenziale teorico che la zonisamide influisca sulla farmacocinetica delle sostanze che sono substrati della P-gp. Si consiglia cautela quando si inizia o si interrompe il trattamento con la zonisamide o quando simodifica la dose di zonisamide nei pazienti che assumono anche medici nali substrati della P-gp (ad es. digossina, chinidina). Potenziali interazioni di medicinali che influiscono sul farmaco: negli studi clinici, la co-somministrazione di lamotrigina non ha avuto effetti evidenti sulla farmacocinetica della zonisamide. L'associazione di Zonegran con altri medicinali che possono portare a urolitiasi puo' aumentare ilrischio di sviluppare calcoli renali, pertanto la somministrazione co ncomitante di tali medicinali deve essere evitata. La zonisamide vienemetabolizzata in parte dal CYP3A4 (scissione riduttiva) e anche da N- acetiltransferasi e coniugazione con acido glucuronico; pertanto, le sostanze che possono indurre o inibire questi enzimi possono influire sulla farmacocinetica della zonisamide. Induzione enzimatica: l'esposizione alla zonisamide e' inferiore nei pazienti epilettici che ricevonoagenti induttori del CYP3A4, quali fenitoina, carbamazepina e fenobar bital. E' improbabile che questi effetti siano clinicamente significativi se Zonegran e' aggiunto alla terapia esistente; tuttavia, possono verificarsi variazioni nelle concentrazioni di zonisamide se, in concomitanza, vengono sospesi o introdotti antiepilettici o altri medicinali induttori del CYP3A4, o se ne viene aggiustato il dosaggio; in tal caso potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose di Zonegran. La rifampicina e' un potente induttore del CYP3A4. Se e' necessaria la co-somministrazione, il paziente deve essere posto sotto stretta osservazione e la dose del farmaco e degli altri substrati del CYP3A4 aggiustata secondo necessita'. Inibizione del CYP3A4: sulla base dei dati clinici, sembra che gli inibitori noti del CYP3A4, specifici e non specifici, non abbiano effetti clinicamente rilevanti sui parametri di esposizione farmacocinetica di zonisamide. La somministrazione allo steady-state di ketoconazolo (400 mg/die) o cimetidina (1200 mg/die) nonha avuto effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica dopo do se singola di zonisamide somministrata a soggetti sani. Pertanto, non dovrebbe essere necessaria una modificazione del dosaggio del farmaco in caso di cosomministrazione con noti inibitori del CYP3A4.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse gravi su base immunitaria, associate a medicinali contenenti un gruppo sulfamidico, comprendono rash, reazione allergicae importanti alterazioni ematologiche, tra cui anemia aplastica, che molto raramente possono essere fatali. Le reazioni avverse piu' comuni, negli studi controllati di terapia aggiuntiva, sono state sonnolenza, vertigini e anoressia. Frequenza reazioni avverse: molto comune >= 1/10; comune >= 1/100, < 1/10; non comune >= 1/1.000, < 1/100; raro >= 1/10.000, < 1/1.000; molto raro < 1/10.000; non nota. Infezioni ed infestazioni. Non comune: polmonite, infezioni del tratto urinario. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: ecchimosi; molto raro: agranulocitosi, anemia aplastica, leucocitosi, leucopenia, linfoadenopatia, pancitopenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Comune: ipersensibilita'; molto raro: sindrome di ipersensibilita' da farmaci, rash da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: anoressia; non comune:ipokaliemia; molto raro: acidosi metabolica, acidosi renale tubulare. Disturbi psichiatrici. Molto comune: agitazione, irritabilita', stato confusionale, depressione; comune: labilita' affettiva, ansia, insonn ia, disturbo psicotico; non comune: rabbia, aggressivita', ideazione suicidaria, tentativo di suicidio; molto raro: allucinazioni. Patologiedel sistema nervoso. Molto comune: atassia, vertigini, deficit della memoria, sonnolenza; comune: bradifrenia, disturbo dell'attenzione, nistagmo, parestesia, disturbo del linguaggio, tremore; non comune: convulsioni; molto raro: amnesia, coma, crisi di grande male, sindrome miastenica, Sindrome Neurolettica Maligna, stato di male epilettico. Patologie dell'occhio. Molto comune: diplopia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto raro: dispnea, polmonite da aspirazione,disturbo respiratorio. Patologie gastrointestinali. Comune: dolori ad dominali, costipazione, diarrea, dispepsia, nausea; non comune: vomito; molto raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comune: colecistite, colelitiasi; molto raro: danno epatocellulare. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash, prurito; molto raro: anidrosi, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema musoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto raro: rabdomiolisi. Patologie renali e urinarie. Comune: nefrolitiasi; non comune: calcoli urinari; molto raro: idronefrosi, insufficienza renale, anomali nelle urine. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento, sindrome influenzale, piressia, edema periverico. Esami diagnostici. Molto comune: riduzione dei bicarbonati; comune: dimagrimento; moltoraro: aumento della creatinfosfochinasi ematica, aumento della creati ninemia, aumento dell'azotemia, anomalie nei test di funzionalita' epatica. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Molto raro: colpo di calore. Inoltre, vi sono stati casi isolati di morte improvvisa inspiegata nei pazienti epilettici (SUDEP) che assumevano il farmaco. Informazioni supplementari su popolazioni speciali: un'analisicombinata dei dati di sicurezza su 95 soggetti anziani ha evidenziato una frequenza di segnalazione di edema periferico e prurito relativam ente piu' elevata rispetto alla popolazione adulta. Il riesame dei dati post-marketing indica che, rispetto alla popolazione generale, i pazienti di 65 anni di eta' e oltre segnalano con una maggiore frequenza gli eventi seguenti: sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e sindrome di ipersensibilita' da farmaci (DIHS).

Gravidanza e allattamento

Le donne in eta' fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con il farmaco e per un mese dopo la sua interruzione. Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso della zonisamide indonne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Il medicinale non deve essere usato durante la gravidanza se non in caso di assoluta necessita', secondo il giudizio del medico, e solo se si ritiene che il potenziale beneficio giustifichi il rischio per il feto. La necessita' di trattamento antiepilettico deve essere esaminata nelle pazienti che pianificano una gravidanza. Se vieneprescritto il medicinale, si raccomanda un attento monitoraggio. Deve essere fornita una consulenza specialistica alle donne con probabilit a' di iniziare una gravidanza al fine di considerare il trattamento ottimale durante la gravidanza. Alle donne in eta' fertile deve essere fornita una consulenza specialistica riguardo ai possibili effetti sul feto e i rischi rispetto ai benefici devono essere discussi con la paziente prima di iniziare il trattamento. Il rischio di difetti alla nascita e' aumentato di 2-3 volte nei figli di madri trattate con farmaciantiepilettici. I piu' frequentemente riportati sono labioschisi, mal formazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale. Una terapia multipla con medicinali antiepilettici puo' essere associata ad un rischio di malformazioni congenite maggiore rispetto alla monoterapia. La terapia antiepilettica non deve essere interrotta improvvisamente, in quanto cio' potrebbe portare a recidiva delle crisi, che potrebbe avere gravi conseguenze per la madre e per il bambino. La zonisamide e' escreta nel latte umano; la concentrazione nel latte materno e' simile a quella del plasma materno. Occorre decidere se interrompere l'allattamento o interrompere/astenersi dalla terapia con il farmaco. A causa dellungo tempo di ritenzione della zonisamide nell'organismo, l'allattam ento non deve essere ripreso fino a un mese dopo il completamento della terapia con il medicinale.