Zopranol - 14cpr Riv 15mg

Dettagli:
Nome:Zopranol - 14cpr Riv 15mg
Codice Ministeriale:034789065
Principio attivo:Zofenopril Calcio
Codice ATC:C09AA15
Fascia:A
Prezzo:5.49
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Laboratori Guidotti Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister opaco
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

ZOPRANOL COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Zopranol - 12cpr Riv 7,5mg
Zopranol - 14cpr Riv 15mg
Zopranol - 28cpr Riv 30mg

Categoria farmacoterapeutica

Ace-inibitori non associati.

Principi attivi

Ogni compressa contiene zofenopril.

Eccipienti

Nucleo: cellulosa microcristallina, lattosio monoidrato, croscarmellosa sodica, magnesio stearato, silice colloidale anidra. Rivestimento: ipromellosa, titanio diossido (E 171), macrogol 400, macrogol 6000.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale da lieve a moderata. Trattamento, iniziato entro le prime 24 ore, di pazienti con infartomiocardico acuto, con o senza segni e sintomi di insufficienza cardia ca, emodinamicamente stabili, che non sono stati sottoposti a terapia con trombolitici.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' verso zofenopril calcio, verso qualsiasi altro ACE-inibitore o verso qualsiasi eccipiente costituente il farmaco. Storia diedema angioneurotico associato a precedente terapia con ACE-inibitori . Edema angioneurotico ereditario/idiopatico. Insufficienza epatica grave. Secondo e terzo trimestre di gravidanza. In donne in eta' fertilea meno che non siano protette da una contraccezione efficace. Stenosi dell'arteria renale bilaterale o unilaterale nei casi di pazienti con rene singolo.

Posologia

Il prodotto puo' essere assunto prima, durante o dopo i pasti. La dosedeve essere titolata in base della risposta terapeutica del paziente. Ipertensione: la necessita' di un aggiustamento della dose terapeutic a viene determinata con la misurazione della pressione arteriosa immediatamente prima di una nuova somministrazione. La dose va aumentata a intervalli di quattro settimane. Pazienti non ipovolemici e senza deplezione salina: 15 mg una volta al di', aumentando la dose fino a raggiungere un controllo ottimale della pressione arteriosa. La dose efficace solitamente e' 30 mg una volta al giorno. La dose massima e' 60 mg al giorno da somministrare in una dose singola o in due dosi separate.In caso di inadeguata risposta terapeutica possono essere aggiunti al tri farmaci antiipertensivi, come i diuretici. Pazienti con sospetta ipovolemia o deplezione salina: con la prima somministrazione del prodotto in pazienti ad alto rischio possono verificarsi episodi di ipotensione. L'inizio della terapia con ACE-inibitori richiede la correzione dell'ipovolemia e/o della deplezione salina, l'interruzione di una preesistente terapia diuretica per due o tre giorni prima dell'ACE- inibizione, e una dose iniziale di 15 mg al giorno. Nel caso non sia possibile quanto sopra, la dose deve essere di 7,5 mg al giorno. I pazienti ad alto rischio di ipotensione grave acuta devono essere attentamente monitorati, preferibilmente in ospedale, dopo la somministrazione della prima dose, per tutto il periodo necessario al raggiungimento del massimo effetto terapeutico, e ogni volta che si aumenti la dose terapeutica degli ACE-inibitori e/o dei diuretici. Quanto precedentemente detto deve applicarsi anche ai pazienti con angina pectoris o malattie cerebrovascolari per i quali una eccessiva ipotensione potrebbe causare un infarto miocardico o accidenti cerebrovascolari. Posologia in pazienti con insufficienza renale e pazienti sottoposti a dialisi: in pazienti ipertesi con lieve insufficienza renale (clearance della creatinina >45 ml/min) puo' essere impiegato il farmaco con la stessa dose e con lo stesso regime posologico di una volta al giorno, come per i pazienti con funzione renale normale. I pazienti con insufficienza renale da moderata a grave (clearance della creatinina <45 ml/min) devono essere trattati con la meta' della dose terapeutica del farmaco; il regimeposologico di una volta al giorno non richiede modifica. La dose iniz iale e il regime posologico del farmaco per i pazienti ipertesi sottoposti a dialisi deve essere un quarto rispetto a quanto indicato nei pazienti con funzione renale normale. Recenti osservazioni cliniche hanno mostrato un'alta incidenza di reazioni simil-anafilattoidi in pazienti in trattamento con ACE-inibitori durante emodialisi eseguite con membrane ad alto flusso o durante LDL aferesi. Posologia in pazienti anziani: non sono necessari aggiustamenti posologici. Nei pazienti anziani con clearance ridotta della creatinina (inferiore a 45 ml/min), si raccomanda la somministrazione di meta' della dose giornaliera. La clearance della creatinina puo' essere calcolata a partire dalla creatinina sierica in base alla seguente formula: clearance creatinina ( ml /min) uguale (140 - eta') per peso (kg) diviso creatinina sierica (mg/dl)x 72. Tale formula fornisce la clearance della creatinina nell'uomo. Nella donna il valore ottenuto deve essere moltiplicato per 0,85. Posologia in pazienti con insufficienza epatica: la dose iniziale e' la meta' rispetto a quella prevista nei pazienti con funzione epatica normale. Il medicinale e' controindicato nei pazienti ipertesi affetti da insufficienza epatica grave. Bambini: non sono state stabilite efficacia e sicurezza del farmaco nei bambini. Non deve quindi essere usato nei bambini. Infarto miocardico acuto: il trattamento deve essere iniziato entro 24 ore dopo l'insorgenza dei sintomi di infarto miocardico acuto e continuato per sei settimane. Primo e secondo giorno: 7,5 mg ogni 12 ore; terzo e quarto giorno: 15 mg ogni 12 ore; dal quinto giorno in poi: 30 mg ogni 12 ore. In caso di bassa pressione sistolica (<=120mmHg) all'inizio del trattamento o durante i primi tre giorni success ivi all'infarto miocardico, la dose giornaliera non deve essere aumentata. In caso di ipotensione (<=100 mmHg) il trattamento puo' essere continuato con l'ultima dose tollerata. In caso di ipotensione grave (valori inferiori a 90 mmHg rilevati in due misurazioni consecutive a distanza di almeno un'ora l'una dall'altra) il trattamento deve essere interrotto. Dopo 6 settimane di trattamento i pazienti devono essere rivalutati ed il trattamento deve essere sospeso nei casi in cui non vi siano piu' segni di disfunzione ventricolare sinistra o insufficienza cardiaca. In presenza di tali sintomi, il trattamento puo' essere protratto a lungo termine. Ai pazienti vanno anche somministrate, qualora appropriato, terapie standard, quali nitrati, aspirina o beta-bloccanti. Nei pazienti con infarto miocardico di eta' superiore ai 75 anni il medicinale deve essere usato con cautela. L'efficacia e la sicurezza del farmaco non sono state definite in pazienti con infarto miocardico affetti da insufficienza renale o che si sottopongono a dialisi; non usare in tali pazienti. L'efficacia e la sicurezza del farmaco non sonostate definite in pazienti con infarto miocardico affetti da insuffic ienza epatica; non usare in questi pazienti.

Conservazione

Nessuna precauzione speciale per la conservazione.

Avvertenze

Il farmaco puo' provocare un eccessivo abbassamento della pressione arteriosa. In pazienti con scompenso cardiaco con o senza insufficienza renale, e' stata osservata ipotensione sintomatica. Nei pazienti a rischio di ipotensione sintomatica, iniziare il trattamento sotto strettasorveglianza. Se possibile, interrompere temporaneamente l'assunzione di diuretici. Queste considerazioni si applicano anche a quei pazient i affetti da angina pectoris o malattie cerebrovascolari nei quali un eccessivo abbassamento della pressione arteriosa potrebbe causare un infarto miocardico o un accidente cerebrovascolare. Nel caso di ipotensione, mettere il paziente in posizione supina. Se necessario, ripristinare la volemia mediante infusione endovenosa di una soluzione salina.In alcuni pazienti affetti da scompenso cardiaco con pressione arteri osa normale o bassa si puo' verificare un ulteriore abbassamento dellapressione sistemica: non rappresenta normalmente motivo per l'interru zione del trattamento. Se l'ipotensione diventa sintomatica, puo' essere necessario ridurre la dose o interrompere il trattamento. Non iniziare il trattamento in pazienti con infarto miocardico acuto se esiste il rischio di un'importante depressione emodinamica addizionale in seguito a trattamento con un vasodilatatore. In pazienti con infarto miocardico acuto il trattamento puo' causare ipotensione grave. Nel caso in cui l'ipotensione persista: interrompere il trattamento. L'efficaciae la sicurezza del farmaco non sono state definite in pazienti con in farto miocardico affetti da insufficienza epatica. Nei pazienti con infarto miocardico di eta' > 75 anni, usare il farmaco con cautela. Nei pazienti con ipertensione nefrovascolare e con preesistente stenosi bilaterale delle arterie renali o stenosi dell'arteria afferente a rene solitario e' presente un aumentato rischio di grave ipotensione e insufficienza renale. Una concausa puo' essere il trattamento con diuretici: interrompere temporaneamente i diuretici e monitorare la funzione renale. Usare il medicinale con cautela in pazienti che presentano insufficienza renale e monitorare la funzione renale durante la terapia. E' stata segnalata insufficienza renale. Sono stati osservati aumenti della azotemia e della creatininemia, in particolare quando sottoposti a concomitante trattamento diuretico: ridurre la dose di ACE- inibitori e/o interrompere i diuretici e monitorare la funzione renale. In presenza di insufficienza renale e infarto miocardico, non usare il farmaco. I pazienti in dialisi, che usano membrane ad alto flusso in poliacrilonitrile, possono andare incontro a reazioni anafilattoidi: utilizzare membrane alternative o utilizzare un altro tipo di farmaco antiipertensivo. Non usare il farmaco in pazienti con infarto miocardico che si sottopongono a emodialisi. In pazienti sottoposti ad LDL aferesi con destrano solfato possono verificarsi reazioni anafilattoidi: usare un farmaco appartenente ad un'altra classe di antiipertensivi. Porre cautela nei pazienti sottoposti a procedure di desensibilizzazione. Non ci sono esperienze in pazienti sottoposti a recente trapianto renale. I pazienti con aldosteronismo primario generalmente non rispondono ai farmaci antiipertensivi: l'uso non e' quindi raccomandato. Si e' manifestato angioedema al viso, alle estremita', alle labbra, alle membranemucose, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe: interrompere il trattamento e sostituire con farmaci appartenenti ad un'altra classe. L'angioedema che interessa la lingua, la glottide o la laringe puo' essere fatale. Attuare immediatamente una terapia di emergenza che includa: una infusione di soluzione di adrenalina sub-cutanea 1:1000 o infusione di adrenalina per via endovenosa lenta 1 mg/mL (da diluire), conmonitoraggio elettrocardiografico e della pressione arteriosa: ospeda lizzare il paziente, osservare per almeno 12-24 ore e dimetterlo solo dopo completa remissione dei sintomi. Anche nei casi in cui e' presente unicamente gonfiore della lingua, senza distress respiratorio e' necessaria l'osservazione del paziente. Si puo' verificare l'insorgenza di una tosse secca e non produttiva che scompare con la sospensione delmedicinale. La tosse indotta da ACE-inibitori dovrebbe essere conside rata nella diagnosi differenziale della tosse. Raramente gli ACE-inibitori sono stati associati con una sindrome che si manifesta inizialmente con ittero colestatico e progredisce fino a una necrosi epatica fulminante e (qualche volta) a morte. In caso di comparsa di ittero o innalzamento degli enzimi epatici, interrompere il trattamento ed eseguire un appropriato follow-up. Puo' presentarsi iperkaliemia. Nel caso sia ritenuto appropriato un uso concomitante con diuretici risparmiatoridi potassio, supplementi di potassio o sostituti del sale contenenti potassio, o altre sostanze attive associate ad un aumento dei livelli di potassio sierico: effettuare un frequente controllo del potassio sierico. In pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore o durante anestesia, l'uso degli ACE-inibitori puo' provocare ipotensione o addirittura shock ipotensivo. Se non e' possibile interrompere il trattamento, monitorare attentamente la volemia. Usare gli ACE-inibitoricon cautela in pazienti con stenosi della valvola mitralica e ostruzi one nel deflusso del ventricolo sinistro. Sono state descritte neutropenia/ agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. Il rischio di neutropenia sembra essere tipo- e dose -correlato e dipendente, inoltre, dallostato del paziente. Viene osservata raramente in pazienti che non pre sentano complicazioni ma puo' insorgere in pazienti con compromissionerenale di ogni grado specialmente in associazione con collagenopatie vascolari e terapia con farmaci immunosoppressivi, trattamento con allopurinolo procainammide o quando esiste una combinazione di questi fattori. Se il farmaco viene utilizzato in questi pazienti, e' opportuno eseguire una conta dei globuli bianchi e una conta differenziale primadi iniziare la terapia, ad intervalli di 2 settimane per i primi tre mesi, e a seguire, periodicamente. Durante il trattamento istruire i pazienti a riferire qualsiasi segno di infezione. In caso di neutropenia diagnosticata o sospetta, sospendere l'assunzione di zofenopril e altri farmaci concomitanti. Gli ACE-inibitori devono essere impiegati con cautela in pazienti con psoriasi. Puo' verificarsi proteinuria. Durante il primo mese di trattamento, monitorare attentamente i livelli diglicemia nei pazienti diabetici in terapia con antidiabetici orali o con insulina. L'associazione di litio e il farmaco non e' raccomandata. Non iniziare la terapia durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo. Interrompere il trattamento quando viene diagnosticata una gravidanza. Contiene lattosio.

Interazioni

>>Farmaci concomitanti non raccomandati. Diuretici risparmiatori di potassio o supplementi di potassio. Gli ACE-inibitori riducono la perdita di potassio indotta dai diuretici. I diuretici risparmiatori di potassio come per es. lo spironolattone, il triamterene o l'amiloride, i supplementi di potassio, o i sostituti del sale a base di potassio possono provocare incrementi significativi della potassiemia. Usarli con cautela e con frequenti controlli della potassiemia e dell'ECG, nel caso essi siano indicati a causa di ipokaliemia accertata. >>Uso concomitante non raccomandato. Diuretici (tiazidici o diuretici dell'ansa): unprecedente trattamento con diuretici a dosi elevate puo' causare una perdita di volume e il rischio di ipotensione all'inizio della terapiacon Zofenopril. Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti con la sospensione del diuretico, aumentando la volemia, con l'assunzione di sali o iniziando la terapia con una dose bassa di zofenopril. Litio: sono stati segnalati incrementi reversibili delle concentrazioni ematiche e della tossicita' di litio in concomitanza all'uso di ACE- inibitori. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' da litio e aumenta il rischio gia' elevato di tossicita' da litio con ACE-inibitori pertanto non e' raccomandato l'uso del medicinale in associazione con litio e qualora l'uso concomitante sia ritenuto necessario, effettuare un attento monitoraggio dei livelli ematici del litio. Oro: reazioni nitritoidi (sintomi di vasodilatazione incluse vampate, nausea, capogiro e ipotensione che possono essere molto severi) dopo iniezione di prodotti a base di oro (ad esempio, sodio aurotiomalato) sono state segnalate con maggior frequenza in pazienti in terapia con ACE- inibitori. Anestetici: gli ACE-inibitori possono potenziare gli effetti ipotensivi di alcuni anestetici. Narcotici/Antidepressivi triciclici/Antipsicotici/Barbiturici: si puo' verificare ipotensione ortostatica. Altri antiipertensivi (ad es. beta-bloccanti, alfa-bloccanti, calcio- antagonisti): e' possibile un aumento o potenziamento degli effetti ipotensivi. Usare con cautela nitroglicerina e altri nitrati o altri vasodilatatori. Cimetidina: puo' aumentare il rischio di effetti ipotensivi. Ciclosporina: l'uso concomitante di ACE-inibitori aumenta il rischio di disfunzioni renali. Allopurinolo, procainammide, citostatici o immunosoppressori: aumento del rischio di reazioni di ipersensibilita' nei casi di uso concomitante di ACE- inibitori. I dati relativi ad altri ACE-inibitori indicano un aumento del rischiodi leucopenia quando usato in associazione. Antidiabetici: raramente gli ACE-inibitori possono potenziare gli effetti ipoglicemizzanti dell'insulina e degli altri antidiabetici orali quali la sulfonilurea pazienti diabetici. In tali casi puo' essere necessario ridurre la dose dell'antidiabetico durante il trattamento concomitante con ACE-inibitori. Emodialisi con membrane dialitiche ad alto flusso: aumento del rischio di reazioni anafilattoidi nei casi di uso concomitante di ACE -inibitori. Citostatici o farmaci immunosoppressivi, corticosteroidi sistemici o procainammide: l'uso concomitante di ACE-inibitori puo' portare a un aumento del rischio di leucopenia. >>Fattori da prendere in considerazione in caso di impiego concomitante. Medicinali antiinfiammatorinon steroidei (incluso ASA >=3 g/die): la somministrazione di agenti antiinfiammatori non steroidei puo' ridurre l'effetto antiipertensivo di un ACE-inibitore. Inoltre e' stato segnalato che i FANS e gli ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull'aumento della potassiemiamentre la funzione renale puo' diminuire. Questi effetti sono in line a di principio reversibili e si verificano in particolare nei pazienticon funzione renale compromessa. Raramente, puo' verificarsi una insu fficienza renale acuta, particolarmente in pazienti con funzione renale compromessa quali gli anziani o pazienti disidratati. Antiacidi: riducono la biodisponibilita' degli ACE-inibitori. Simpaticomimetici: possono ridurre gli effetti antiipertensivi degli ACE-inibitori; i pazienti devono essere attentamente monitorati per verificare gli effetti desiderati. Cibo: puo' ridurre la velocita' ma non la quantita' dell'assorbimento di zofenopril calcio. Informazioni aggiuntive: non sono disponibili dati clinici sull'interazione di zofenopril con i farmaci metabolizzati dagli enzimi CYP. Tuttavia studi in vitro con zofenopril nonhanno evidenziato interazioni con farmaci metabolizzati dagli enzimi CYP.

Effetti indesiderati

Frequenze: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune(>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000). Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiro, cefalea. Patologierespiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse. Patologie gas trointestinali. Comune: nausea/vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: eruzione cutanea; raro: angioedema. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: crampi muscolari. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento; non comune: astenia. Sono state osservate le seguenti reazioni avverse associate a terapia con ACE-inibitori. Patologie del sistema emolinfopoietico: in un numero ridotto di pazienti possono verificarsi agranulocitosi e pancitopenia. Sono stati segnalati casi di anemia emolitica in pazienti con deficit di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto rari: ipoglicemia. Disturbi psichiatrici. In casi rari: depressione, alterazione dell'umore, disturbi del sonno, statoconfusionale. Patologie del sistema nervoso. Occasionalmente: pareste sia, disgeusia, disturbi dell'equilibrio. Patologie dell'occhio. Raramente: visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raramente: tinnito. Patologie cardiache: durante il trattamento con ACE inibitori, in caso di ipotensione, sono stati segnalati sporadici casi di tachicardia, palpitazioni, aritmia, angina pectoris, infarto del miocardio. Patologie vascolari: si sono verificati casi di ipotensione grave con l'inizio o con l'aumento della posologia. Questo avviene particolarmente in determinati gruppi a rischio. In associazione con l'ipotensione possono verificarsi sintomi quali capogiro, sensazione di debolezza, alterazione della vista e raramente perdita di coscienza (sincope). Raramente, vampate. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: sono stati raramente segnalati sintomi quali dispnea, sinusite, rinite, glossite, bronchite e broncospasmo. In un piccolo sottogruppo di pazienti in trattamento con ACE-inibitori sono stati segnalati casidi edema angioneurotico con interessamento del volto e dei tessuti or ofaringei. In casi isolati l'edema angioneurotico a carico delle vie respiratorie superiori ha determinato ostruzione fatale delle vie respiratorie. Patologie gastrointestinali: occasionalmente dolore addominale, diarrea, costipazione e secchezza delle fauci. Durante trattamento con ACE- inibitori: sono stati descritti casi sporadici di pancreatitee ileo. Casi molto rari di angioedema dell'intestino tenue. Patologie epatobiliari: sono stati descritti casi sporadici di ittero colestati co e di epatite in associazione con l'assunzione di ACE-inibitori. Cute ed annessi: occasionalmente, reazioni allergiche e di ipersensibilita' quali prurito, orticaria, eritema multiforme, sindrome di Steven-Johnson, necrolisi epidermica tossica, lesioni cutanee simil psoriasiche, alopecia. Questi sintomi possono essere accompagnati da febbre, mialgia, artralgia, eosinofilia, e/o aumentato titolo degli ANA. Raramente, iperidrosi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: occasionalmente puo' verificarsi mialgia. Patologie renali e urinarie: insorgenza o peggioramento di insufficienza renale. Sono stati riferiti casi di insufficienza renale acuta. Raramente, disturbi della minzione. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella:raramente, disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni re lative alla sede di somministrazione: molto raramente, edema periferico e dolore toracico. Esami diagnostici: possibile incremento dell'azotemia e della creatininemia, specie in presenza di insufficienza renale, scompenso cardiaco grave e ipertensione nefrovascolare, reversibili alla sospensione del farmaco. In alcuni pazienti sono stati segnalati riduzione dell'emoglobina, dell'ematocrito, delle piastrine, e del numero di leucociti. Sono stati inoltre segnalati incremento degli enzimiepatici e della bilirubinemia.

Gravidanza e allattamento

L'uso degli ACE-inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli ACE-inibitori e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. Evidenze epidemiologiche sul rischio di teratogenesi in seguito all'esposizione ad ACE- inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non hanno dato risultaticonclusivi; tuttavia, non puo' essere escluso un lieve aumento del ri schio. A meno che non sia ritenuta necessaria una terapia continuativaa base di ACE-inibitori, le pazienti che pianificano una gravidanza d ovrebbero essere sottoposte a un trattamento antipertensivo alternativo per il quale sia stato stabilito un profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori dovrebbe essere immediatamente sospeso e, se ritenuto appropriato, dovrebbe essere iniziata una terapia alternativa. E' noto che l'esposizione a una terapia con ACE-inibitori durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza puo' indurre fetotossicita' nell'uomo e tossicita' neonatale. Nel caso di esposizione agli ACE-inibitori a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda di eseguire un controllo ecografico della funzione renale e delle ossa craniche. I neonati le cui madri hanno assunto ACE-inibitori dovrebbero essere attentamente monitorati per l'ipotensione. Poiche' non sono disponibili informazioni sull'uso del farmaco durante l'allattamento, l'usodel farmaco non e' raccomandato ed e' preferibile ricorrere a trattam enti alternativi per i quali sia dimostrato un buon profilo di sicurezza durante l'allattamento, particolarmente quando si allatta un neonato o un bambino prematuro.